Joni Mitchell (Francesco Serini http://www.ondarock.it/songwriter/jonimitchell.htm )

Ispirata sempre da un romanticismo sofferto e lucido, Joni Mitchell rappresenta la quintessenza della scuola cantautorale al femminile. Le sue testimonianze sul dolore e sulla vana ricerca della felicità sono sublimate nel suo “Blue”. E da allora è diventata la massima esponente del “folk confessionale”.
Difficile definire esattamente il genere cantautorale. Si tratta infatti di un genere che non ha caratteristiche formali precise. Non è tanto l’arrangiamento che deve risultare trainante bensì il testo. Lucida e originale capacità di analisi, nonché poetica propensione a tradurre in versi le proprie sensazioni sono invece le caratteristiche che qualunque cantautore deve possedere. I primi cantautori arrivano nei Sessanta ma tutti influenzati o messi in ombra dall’ingombrante personalità di Bob Dylan. Solo all’inizio dei Settanta questa scuola riesce a ramificarsi. Di sicuro, però, rispetto al folk cantautorale sociale e impegnato di Dylan, le tematiche diventano più intimiste e personali. Tra le donne emerge una ragazza canadese di Alberta (Canada), nata Roberta Joan Anderson. Ovvero Joni Mitchell, destinata a divenire una delle cantautrici più importanti e influenti della storia del rock.
Ad interpretare la sua musica sarà Jackie Perkins, accompagnata da Max Trapani al sassofono e Demien Aimi alle percussioni per celebrare il primo anno della presentazione del tributo.